Daniele Ferrero

La corografia astrologica tolemaica

 

Nel capitolo 3 del secondo libro della Tetrabiblos, dedicato all'astrologia cattolica (o astrologia mondiale), Tolemeo descrive in dettaglio le relazioni che collegano le regioni della Terra allora conosciuta con gli astri ed i segni dello zodiaco. La teoria che sta alla base di tale sistema di relazioni è molto articolata ed è basata sulla divisione dello zodiaco nei quattro Triangoli o Triplicità elementari di fuoco, terra, aria ed acqua.

Al fine di esporre ordinatamente il ragionamento tolemaico, lo articoliamo nei seguenti punti:

  1. I quattro Triangoli e i loro dominatori

  2. Relazioni tra astri, venti e direzioni

  3. Orientamento dei quattro Triangoli

  4. Divisione dell'ecumene in quadranti e relazioni coi quattro Triangoli

  5. Attribuzione specifica dei segni dello zodiaco e degli astri alle regioni

 

1. I quattro Triangoli e i loro dominatori

La divisione dello zodiaco in Triangoli o Triplicità è trattata da Tolemeo nel capitolo 18 del primo libro della Tetrabiblos. I tre segni appartenenti allo stesso elemento, separati tra loro da una distanza di 120°, compongono quattro Triangoli:

1° Triangolo - Segni di Fuoco:    Ariete, Leone, Sagittario.

2° Triangolo - Segni di Terra:    Toro, Vergine, Capricorno.

3° Triangolo - Segni d'Aria:         Gemelli, Bilancia, Acquario

4° Triangolo - Segni d'Acqua:    Cancro, Scorpione, Pesci.

Ciascun Triangolo è governato da una coppia di astri erranti, detti signori della Triplicità o Trigonocrati, il primo dei quali ha dominio durante il giorno e il secondo durante la notte.

Giuseppe Bezza ha illustrato con chiarezza il criterio che guida Tolemeo nella scelta di questi dominatori, riassumendolo nel seguente prospetto: [1]

Dallo schema si evince che la scelta è effettuata sugli astri che hanno il loro domicilio nei tre segni, in base a tre criteri, disposti in ordine decrescente di importanza:

1. hairesis o fazione:    nei Triangoli diurni dominano gli astri di fazione diurna,

                                                                          nei Triangoli notturni dominano gli astri di fazione notturna;

2. sesso:                               nei Triangoli maschili dominano gli astri maschili,

                                                                    nei Triangoli femminili dominano gli astri femminili;

3. segno fisso:                  l'astro domiciliato nel segno fisso è sempre più importante.

La prevalenza del criterio dell'hairesis è fondamentale per comprendere la scelta tolemaica. [2] Nel caso del secondo e del quarto Triangolo questo criterio permette infatti anche la scelta di astri che non sono domiciliati nei tre segni. Quindi:

 

2. Relazioni tra astri, venti e direzioni

Dai dominatori delle Triplicità, Tolemeo deduce, nel medesimo capitolo, l'orientamento dei Triangoli rispetto ai punti cardinali. Prima di illustrare questo punto è necessario chiarire le relazioni che intercorrono tra le direzioni dello spazio e i sette astri erranti. Queste relazioni sono fondate sui venti e sulle loro qualità.

Ai quattro venti principali che spirano dalle direzioni cardinali sono tradizionalmente associate le quattro qualità prime, infatti:

Per quanto riguarda il Nord e il Sud questa attribuzione non deve essere intesa in modo esclusivo: al freddo dei venti del Nord si accompagna solitamente anche il secco, mentre i venti del Sud, oltreché caldi, sono notoriamente umidi. Ciò permette di associare inoltre una qualità maschile o femminile al settentrione e al meridione, come testimonia anche Aristotele:

L'Est e l'Ovest mostrano invece la prevalenza della sola qualità passiva: i venti orientali sono sempre disseccanti, ma caldi d'estate e freddi d'inverno; i venti occidentali, di natura più mutevole, sono comunque sempre umidi e spesso procellosi.

 I venti che spirano dalle direzioni intermedie sono caratterizzati in modo più spiccato da una combinazione delle qualità prime attribuite ai punti cardinali adiacenti, come mostra il seguente schema:

Nella figura sono evidenziate anche le relazioni stabilite da Tolemeo tra i sette astri erranti e le direzioni .

I due luminari non sono associati ad un vento specifico in quanto sono di per sé i generatori di tutti i venti, producendo le variazioni di temperatura, che sono determinate dal Sole in primo luogo e in secondo luogo dalla Luna. In generale si può però dire che:

Quattro pianeti posseggono invece un vento specifico e ciò in base a tre ragioni principali: 1) la loro  hairesis, 2) il loro sesso, 3) la similitudine degli effetti. Così:

         -   i due benefici sono associati all'asse Nord-Sud:

        -   i due malefici sono associati all'asse Est-Ovest:

Rimane Mercurio, che non è collegato a nessun vento in particolare ma può essere collocato al centro delle quattro direzioni, dato che la sua natura è mutevole e si assimila a quella dei pianeti con i quali si configura.

Come per le qualità, i quattro venti intermedi parteciperanno della natura dei due pianeti che governano le direzioni cardinali adiacenti.

Nella seguente figura sono riportati i nomi più tipici degli otto venti della Rosa, con la loro natura e l'attribuzione planetaria:

[cliccare sull'immagine per ingrandirla]

Si noti come, anche in questo sistema di relazioni tra astri erranti e venti, il criterio dell'hairesis sia quello prevalente a discapito di un ragionamento che pretenderebbe, in modo semplicistico, di basarsi unicamente su una somiglianza di qualità prime. Non pochi commentatori di Tolemeo, tra cui Campanella [4], si sono chiesti infatti per quale ragione Giove, di temperamento caldo e umido, sia attribuito ad un vento freddo e secco, od anche perchè Marte, caldo e secco, sia in analogia con l'umido dell'occidente. Questa domanda evidenzia una sostanziale incomprensione del metodo tolemaico.

 

3. Orientamento dei quattro Triangoli

L'orientamento dei quattro Triangoli rispetto ai punti cardinali risulta ora chiaro se teniamo conto delle analogie sopraindicate. Dato che solo quattro pianeti sono in relazione diretta con le quattro direzioni cardinali, sono essi a determinare l'orientamento dei Triangoli quando ne assumono la signoria come trigonocrati.

Tolemeo precisa però che i Triangoli non sono semplicemente orientati secondo le quattro direzioni cardinali ma secondo le direzioni intermedie, ovvero secondo i quadranti compresi tra due punti cardinali successivi. Ciò è dovuto al fatto che il pianeta trigonocrate, che determina la direzione principale, è sempre associato ad un secondo pianeta (non necessariamente trigonocrate ma in relazione comunque col Triangolo) che fa deviare la direzione di base verso l'una o l'altra di quelle adiacenti. Il seguente prospetto chiarisce il ragionamento tolemaico:

 Ovvero:

Ne risulta un elegante schema simmetrico in cui, ad Triangolo maschile e diurno, si contrappone spazialmente sempre un Triangolo femminile e notturno: al Triangolo di Fuoco (Nord-Ovest) il Triangolo di Terra (Sud-Est), al Triangolo d'Aria (Nord-Est) il Triangolo d'Acqua (Sud-Ovest). Inoltre, i Triangoli maschili e diurni sono entrambi attribuiti ai due quadranti settentrionali e quelli femminili e notturni ai due quadranti meridionali. [5]

I quattro pianeti che hanno determinato le direzioni dei Triangoli diventano quindi i signori dei quadranti rispettivi e non vanno assolutamente confusi con i signori delle Triplicità. Si noti inoltre come questi signori dei quadranti governino direzioni diverse a seconda del loro abito orientale (mattutino) o occidentale (vespertino). Per fare un esempio: quando Giove sorge prima del Sole, trovandosi quindi nella sua fase orientale o mattutina, ha dominio sul quadrante di Nord-Est; se invece sorge dopo il Sole, trovandosi nella sua fase occidentale o vespertina, governa il quadrante di Nord-Ovest.

Con questo metodo Tolemeo è riuscito ad attribuire a ciascun quadrante della Rosa dei Venti il governo di una coppia di pianeti e di una Triplicità di segni. In definitiva:

La seguente figura riassume la teoria tolemaica riportando anche i nomi dei 32 venti della Rosa tradizionale e le analogie dei quadranti con le stagioni dell'anno:

[cliccare sull'immagine per ingrandirla]

Anche in questo caso non dobbiamo stupirci per l'assenza di analogia tra le qualità elementari dei venti e quelle dei segni che governano i rispettivi quadranti: il metodo tolemaico procede secondo vie differenti e più complesse.

 

4. Divisione dell'ecumene in quadranti e relazioni coi quattro Triangoli

Il capitolo 3 del secondo libro della Tetrabiblos si propone di applicare lo schema che abbiamo ottenuto all'intero ecumene. Ai tempi di Tolemeo veniva riconosciuta, come mondo abitato, un'estensione di terre che occupava in longitudine circa 180°, dalle Canarie ad Ovest (le Isole Fortunate) al grande Mare Cinese ad Est; in latitudine si estendeva per circa 80°-90°, dalle zone poco più a Sud dell'equatore fino al Circolo Polare Artico, dove era situata la mitica Thule (forse corrispondente all'Islanda, alle Isole Shetland o ad un tratto della costa norvegese).

Per collocare i quattro quadranti corrispondenti ai Triangoli su quest'ampia superficie, Tolemeo individua un parallelo ed un meridiano fondamentali il cui punto di incrocio costituisce il centro dei quattro quadranti, i quali verranno delimitati appunto da queste due linee.

Il parallelo fondamentale divide più o meno a metà la fascia temperata, passando all'incirca a 36° di latitudine Nord: parte dallo stretto di Gibilterra ad Ovest, attraversa tutto il Mediterraneo, giunge al Golfo di Isso (Golfo di Alessandretta) sotto l'Anatolia (Turchia asiatica) e prosegue verso Est lungo i Monti del Tauro e le successive catene montuose, fino all'estremo confine dell'Asia allora conosciuta.

Il meridiano fondamentale scende a Nord dal Mar d'Azov, attraversa il Mar Nero e il Mar Egeo, passa vicino a Gerusalemme e prosegue a Sud verso il Mar Rosso e le coste orientali dell'Africa.

Otteniamo così la divisione dell'ecumene in quattro quadranti che sono però vistosamente diseguali, essendo la regione orientale ben più vasta in longitudine di quella occidentale. Anche se Tolemeo non lo dice, questa disuguaglianza è giustificabile, secondo Giuseppe Bezza, tenendo conto dell'analogia che lega l'oriente al Sole e l'occidente alla Luna: così come l'emiciclo solare dello zodiaco (che va dal Leone al Capricorno) è maggiore in tempi di ascensione (contiene infatti i segni che ascendono retti) rispetto all'emiciclo lunare (che va dal Cancro all'Acquario e contiene i segni che ascendono curvi), allo stesso modo la regione solare dell'oriente deve essere più vasta di quella lunare dell'occidente. L'analogia tra i luminari e queste due regioni risulta evidente anche considerando le popolazioni ed i regni che le occupano: l'oriente solare è storicamente la zona in cui si sono costituiti i regni e gli imperi più stabili, poco soggetti al cambiamento, mentre l'occidente lunare è la zona che ha assistito nella storia ad un maggior mutamento ed avvicendamento politico.

Schematicamente, i quattro quadranti così tracciati delimitano in modo efficace i continenti che compongono l'ecumene, tenendo conto che l'Asia, per la sua vastità, viene divisa in Asia Settentrionale e Asia Meridionale. Questi sono i nomi geografici utilizzati da Tolemeo per indicare le quattro zone, col loro equivalente moderno:

quadranti denominazione antica equivalente moderno
NO Gallia Celtica EUROPA
NE Scizia ASIA SETTENTRIONALE
SE Etiopia Orientale ASIA MERIDIONALE
SO Etiopia Occidentale o Libia AFRICA

A questi quattro "continenti" Tolemeo attribuisce quindi le coppie di pianeti che governano i quadranti e i tre segni che compongono ciascun Triangolo. Mercurio, naturalmente, viene collocato nella regione centrale, corrispondente al punto di incrocio del parallelo e del meridiano fondamentali. Ne risulta lo schema seguente:

Nella zona centrale della figura viene evidenziata un'ulteriore articolazione del sistema, che Tolemeo spiega in questi termini:

"Di ciascuno di questi quadranti, le parti che maggiormente tendono verso il centro di tutta la terra abitata assumono una disposizione contraria rispetto al quadrante medesimo che le contiene, intendo la disposizione che ciascun quadrante ha rispetto alla terra abitata. Nel quadrante europeo, che è volto verso la parte nord-occidentale del mondo intiero, le parti che si trovano presso il centro concordano con la natura del quadrante opposto. Ciò si produce altresì negli altri quadranti, sicché ciascuno di essi ha familiarità con due triangoli contrapposti. Invero, se le altre parti sono in armonia con l’inclinazione del quadrante, quelle situate verso il centro concordano con il quadrante opposto. Pertanto, se gli astri che hanno dominio nei propri triangoli governano essi soli nelle altre parti abitate, in quelle situate verso il centro governano anche gli altri astri, ed inoltre la stella di Mercurio, in quanto media e comune alle due fazioni." [6]

In altre parole, nella regione più esterna di ciascun quadrante, i domini della coppia di pianeti e dei tre segni del Triangolo sono puri e incontrastati ma, man mano che ci avviciniamo al centro della figura, ciascun quadrante subisce l'influenza del quadrante opposto, quindi della sua coppia di pianeti e dei tre segni del suo Triangolo. Questo è logico se pensiamo all'orientamento del nostro movimento all'interno di un qualsiasi quadrante: se ci troviamo, ad esempio, nel quadrante nord-asiatico e ci muoviamo verso la periferia, ci stiamo muovendo sempre di più verso il Nord-Est, coerentemente con la direzione del quadrante, ma se ci muoviamo verso il punto di incrocio del meridiano e del parallelo fondamentali, la nostra direzione muta in Sud-Ovest:  il nostro moto è contrario all'orientamento naturale del quadrante per cui, progressivamente, si farà sentire l'influenza degli astri che governano il Sud-Ovest.

Tolemeo precisa che, nelle regioni interne, l'influsso del quadrante opposto, benché prevalente, non si sostituisce del tutto a quello del quadrante originale ed inoltre va qui considerata anche l'influenza di Mercurio, che è situato al centro. Si noti ancora che, per quanto riguarda i pianeti, la coppia di governatori del quadrante opposto muta il proprio abito da occidentale ad orientale, e viceversa, quando assume il dominio della regione interna. Similmente, Mercurio  si associa a questi governatori presentandosi nella sua fase orientale nei quadranti dell'Est ed occidentale in quelli dell'Ovest.

Per rifarci all'esempio precedente: nella regione interna del quadrante di Nord-Est si farà sentire prevalentemente il dominio di Marte e Venere (governatori del quadrante opposto di Sud-Ovest) ed anche di Mercurio, ma tutti nel loro abito orientale; questo dominio si sovrapporrà, senza abolirlo, a quello di Saturno e Giove orientali (governatori del Nord-Est). Per quanto riguarda i segni, sarà  soprattutto la Triplicità d'acqua (Cancro, Scorpione e Pesci) a governare questa zona invece di quella d'Aria (Gemelli, Bilancia, Acquario).

Lo schema con cui gli astrologi classici riassumevano il discorso tolemaico è molto efficace: [7]

Ne proponiamo una versione rinnovata, in cui abbiamo dettagliato, utilizzando le denominazioni geografiche moderne, le regioni appartenenti alle aree esterne ed interne dei quadranti, che Tolemeo specificherà nel prosieguo del capitolo:

L'analisi di questo schema ci permette un'ultima osservazione importante: il percorso del parallelo e del meridiano fondamentali non deve essere inteso in modo rigorosamente rettilineo, in quanto le due linee si adattano alle conformazioni geografiche delle regioni che attraversano.

Ciò è soprattutto evidente se osserviamo le aree più prossime al meridiano fondamentale: discendendo dal Mar Nero, questa linea lascia ad Ovest le coste dell'Asia Minore e ad Est la Turchia centrale (Frigia, Bitinia e Lidia) però, a Sud della Turchia, piega decisamente verso oriente, costeggiando il Mediterraneo, in modo da lasciare ad Ovest Cipro e ad Est i territori della Palestina; segue quindi la costa orientale del Mar Rosso, spingendosi fin verso il deserto dell'Arabia Saudita, che rimane nel quadrante di Sud-Ovest, costeggia una parte della penisola arabica meridionale (Yemen) deviando ancora verso oriente, in modo da mantenere sempre ad Ovest il Corno d'Africa (Etiopia, Somalia) e seguire quindi la costa orientale africana verso Sud. In tutto questo suo tortuoso percorso il meridiano si è spostato lungo una fascia pari a circa 20° di longitudine.

 

5. Attribuzione specifica dei segni dello zodiaco e degli astri alle regioni

Nella parte conclusiva del capitolo - la più ampia - Tolemeo dettaglia ulteriormente il suo sistema attribuendo i singoli segni di ciascuna Triplicità ad una porzione specifica dei quadranti. Ne risulta in tutto una divisione dell'ecumene in 24 aree di differente ampiezza: 12 più esterne, in cui i segni del quadrante dominano in modo puro, e 12 più interne, attribuite ai segni del quadrante opposto, in cui il dominio è misto.

Nell'immagine che segue abbiamo disegnato le 24 aree adattandole ad un planisfero basato sulla Geografia di Tolemeo. [8] Spesso le aree risultano approssimative, soprattutto a causa delle deformazioni della rappresentazione tolemaica: si noti infatti come le tre grandi penisole del Mediterraneo settentrionale siano parecchio allungate in longitudine, la costa settentrionale africana slittata verso Ovest, la zona che circonda il Mar d'Azov (palude Meotide) esagerata a scapito del Mar Nero, il Mar Caspio molto dilatato in longitudine, l'India deformata con lo Sri Lanka a Sud ("Taprobane" nella denominazione antica)  assai ingrandito. La mappa ha tuttavia il vantaggio di rappresentare la ripartizione dell'ecumene così come Tolemeo l'aveva immaginata.

[cliccare sull'immagine per ingrandirla]

Questa figura ci conferma anche come il percorso tortuoso del parallelo e del meridiano fondamentali - di cui si diceva poc'anzi - non sia dovuto ad errori di cartografia (in questo caso le linee avrebbero assunto qui una forma più rettilinea rispetto alla rappresentazione sul planisfero moderno) ma ad una precisa volontà di conformarsi alle caratteristiche geografiche ed alle differenti peculiarità che contraddistinguono gli abitanti delle regioni interessate. Lo stesso criterio vale per l'individuazione, in ciascun quadrante, delle sei aree attribuite ai segni: la loro estensione è palesemente diseguale perchè ognuna riunisce zone abitate da popolazioni con caratteristiche simili da un punto di vista astrologico.

La validità di questo sistema di attribuzioni è dimostrata da Tolemeo con la descrizione analitica di ciascun quadrante e di ciascuna area, i cui tratti distintivi -  degli abitanti in particolare - vengono fatti dipendere dall'influsso specifico di un dato segno e pianeta. Il ragionamento tolemaico è il seguente:

Concludiamo la nostra analisi disponendo in forma schematica, nelle quattro tavole seguenti, l'intera descrizione tolemaica dei quadranti e delle singole regioni, con le peculiarità dei loro abitanti. [10] Per una più agevole identificazione delle zone, riportiamo, a fianco delle denominazioni utilizzate da Tolemeo, gli equivalenti geografici moderni. [11]

 

1° quadrante: Nord-Ovest

EUROPA

 

esterno

 

FUOCO: occidentali

Indipendenti, amanti della libertà, delle armi e delle guerre, industriosi, atti al comando, schietti e magnanimi. Senza passione per le donne, sprezzanti dei piaceri d’amore, hanno più desiderio e sono più contenti dell’unione con i maschi (per Giove e Marte occidentali e perchè le parti anteriori di questo trigono rendono virili, mentre le posteriori femminilizzano). Ma questa loro disposizione non è ritenuta un che di turpe, né toglie loro virilità o li rende effeminati, in quanto non è disposizione pervertitrice; al contrario, il loro animo permane virile e socievole, amante della famiglia, generoso.

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Bretannia = Inghilterra

Gallia Transalpina = Francia, Italia settentrionale, (Belgio, Paesi Bassi)

Germania = Germania, Polonia occidentale, Danimarca, Repubblica Ceca, Slovacchia

Bastarnia = Moldavia, Ucraina occidentale, Polonia sud-orientale, (nord-est dei Monti Carpazi, tra i fiumi Prut e Nistro)

Italia = Italia meridionale e centrale

Apulia = Costa Adriatica dell’Italia da sopra il tallone dello stivale fino al fiume Fortore

Gallia Cisalpina = Italia settentrionale dal Golfo di Genova alle Alpi

Sicilia = Sicilia

Tirrenia = Toscana (ginocchio dello stivale, antica Etruria)

Celtica = zone celtiche della Spagna orientale, Francia centrale

Spagna = Spagna, Portogallo (Penisola Iberica)

Feroci, prepotenti e truci.

Inclini al governo, alla benignità, alla socievolezza.

Amanti dell’indipendenza, della schiettezza e della purezza.

interno

 

TERRA: occidentali

Intraprendenti, d’animo nobile e di spirito indipendente (per Marte); si governano con proprie leggi, sono amanti della libertà, democratici, esperti delle leggi (per Giove); ed inoltre amanti della musica e delle scienze, portati al dibattito, al decoro (per Venere); inclini alla comunanza, ospitali, amanti della giustizia e delle lettere e cultori dell’eloquenza (per Mercurio); ed in particolare sono dediti alla celebrazione dei misteri (per Venere occidentale).

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Cicladi = Isole a sud-est della Grecia (Nasso, Santorini, Delo, Milo, ecc.)

Cipro = Cipro

Coste dell’Asia Minore = coste mediterranee della Turchia

Ellade = Grecia settentrionale

Acaia = Grecia meridionale (Peloponneso)

Creta = Creta

Tracia = Bulgaria

Macedonia = Macedonia (a nord della Grecia), Albania

Illiria = Bosnia, Croazia, Serbia

Voluttuosi, schietti e hanno a cura il proprio corpo.

Intellettivi, amanti del sapere e si curano di abbellire l’animo prima del corpo.

Intenti all’acquisire; i loro costumi non sono miti, le loro istituzioni mancano di spirito umanitario.

 


 

2° quadrante: Sud-Est

ASIA MERIDIONALE

 

esterno

 

TERRA: orientali

Venerano l’astro di Venere, che chiamano Iside, e quello di Saturno, che chiamano Mitra Sole. Si trovano fra loro alcuni che predicono le cose future e vige l’uso di consacrare gli organi genitali (per la configurazione di Venere e Saturno che ha natura spermatica). Sono uomini ardenti, concupiscenti, inclini ai piaceri d’amore. Sono dediti alla danza, abili saltatori ed amanti degli ornamenti (per Venere); hanno un modo di vita semplice e alla buona (per Saturno). Sono soliti dare aperto corso alle unioni con le donne, non in segreto (perché i due astri sono orientali), e detestano al contempo le unioni tra i maschi. Per queste ragioni avviene che molti generano figli dalle madri, e venerano il petto (per le levate mattutine dei due astri e per la preminenza del cuore, connesso al Sole). Sono sensuali ed effeminati nelle vesti e negli ornamenti ed in tutto ciò che concerne il corpo (per Venere), mentre l’animo e le loro inclinazioni hanno natura altera e nobile, coraggiosa e forte, bellicosa (per Saturno orientale).

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Partia = Iran, Turkmenistan meridionale, Uzbekistan meridionale, Pakistan occidentale (fino all’Indo)

Media = Iran nord-occidentale

Persia = Iran meridionale

Babilonia = Iraq meridionale (eccetto il delta del fiume e il Kuwait, che erano chiamati Caldea)

Mesopotamia = Iraq, tra i fiumi Tigri ed Eufrate

Assiria = Iraq orientale (circa 35N, 45E)

India = India

Ariana = dal centro dell’Iran al centro dell’Afghanistan (circa 55-65E, 30-35N)

Gedrosia = Pakistan meridionale

Hanno vesti ricamate che li ricoprono interamente, lasciando solo il petto scoperto e hanno costumi che tendono al leggiadro e sono puri.

Dediti allo studio della matematica e all’osservazione dei cinque astri erranti.

Di aspetto triste, impuro e selvaggio.

interno

 

FUOCO: orientali

Portati al commercio e ad intrattenere relazioni e scambi; ma hanno anche mille astuzie, sono vili sono insolenti, perfidi, servili ed in generale voltafaccia.

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Celesiria = Siria settentrionale, est di Cipro

[ Palestina = Israele a circa 31-33N ]

Idumea = Negev (circa 31-31,5N)

Giudea = Israele meridionale

Fenicia = città-stato sulla striscia litoranea dell’Israele nord-occidentale, della costa siriana e del Libano, particolarmente Beirut, Sidone, Tiro e Biblo

Caldea = Kuwait, Iraq meridionale dove il delta del Tigri e dell’Eufrate entra nel Golfo Persico

Orchenia = deserto dell’Arabia settentrionale tra Giordania e Iraq (circa 32-35N)

Arabia Felice = Yemen, penisola arabica sud-occidentale

Temerari, senza dio e intriganti.

Più schietti, più clementi, inclini all’astrologia e più di tutti venerano il Sole.

La terra è fertile e abbonda in spezie; gli uomini sono ben disposti, aperti verso il vivere civile, le relazioni e gli affari.

 


 

3° quadrante: Nord-Est

ASIA SETTENTRIONALE

 

esterno

 

ARIA: orientali

Venerano Giove e Saturno e sono molto ricchi, abbondano in oro e la loro condotta di vita è pura ed onesta; sono inoltre maghi e sapienti delle cose divine, il loro animo è elevato e nobile, detestano la malvagità, sono affettuosi e non esitano a morire per i propri intimi in virtù di una causa bella e santa. Riservati e puri nelle relazioni sessuali, ostentano vesti sontuose e sono benigni e generosi (per Saturno e Giove orientali).

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Ircania = costa sud-orientale del Mar Caspio, cioè Iran settentrionale, Turkmenistan occidentale

Armenia = Armenia, Caucaso meridionale, dal Mar Nero al Mar Caspio, incluso l’Eufrate superiore, Azerbaigian occidentale, Georgia orientale, Russia meridionale

Matiana = costa sud-occidentale del Mar Caspio, cioè Iran nord-occidentale: Monti Elburz, regione di Ardabil

Battriana = Afghanistan nord-occidentale, Turkmenistan meridionale, Uzbekistan meridionale (circa 35-38N, 65E)

Casperia = Azerbaigian orientale

Serica = Cina

Sauromatica (Sarmatia) = Bielorussia, Russia sud-occidentale

Oxiana = Kazakistan sud-occidentale, Uzbekistan nord-occidentale, parte superiore del fiume Oxus (Amu Darya)

Sogdiana = Turkmenistan

Più mutevoli ed inclini alla malignità.

Molto ricchi, amano la musica e la mollezza della vita.

Rozzi, aspri e selvaggi.

interno

 

ACQUA: orientali

Venerano Venere come madre degli dei, chiamandola con diversi nomi regionali, e Marte in quanto Adone o ancora con altri epiteti, e rendono loro alcuni misteri accompagnati da canti funebri; e sono assai malvagi, di servili sentimenti, di vita faticosa e trista, pronti a servire come mercenari, a saccheggiare, a catturare prigionieri; riducono in schiavitù i loro connazionali e si danno a distruzioni guerresche (per Marte e Venere orientali). Le donne mostrano pienamente la loro benevolenza verso i loro uomini e sono affettuose, si prendono cura della casa, sono operose, pronte al servire e sotto ogni aspetto laboriose ed obbedienti (perchè Marte si esalta in Capricorno, segno del triangolo di Venere, e Venere in Pesci, segno del triangolo di Marte).

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Bitinia = nord della Turchia centrale, incluso Istanbul

Frigia = ovest della Turchia centrale (circa 30-32,5E, 38-40N)

Colchide = costa occidentale della Georgia (confine orientale del Mar Nero)

Siria = Siria, particolarmente il sud

Commagene = Siria nord-occidentale, Turchia sud-orientale, delimitata ad est dall’Eufrate, fino a nord di Aleppo

Cappadocia = Turchia orientale, dai Monti del Tauro a sud alla costa del Mar Nero

Lidia = ovest della Turchia centrale (circa 27-29E, 38-39N)

[ Licia = sud della costa centrale della Turchia, est di Rodi (circa 30E)]

Cilicia = costa sud-orientale della Turchia, nord di Cipro

Pamfilia = sud della costa centrale della Turchia, nord-ovest di Cipro

Gli uomini sono cauti e arrendevoli, mentre la maggior parte delle donne hanno virilità, comando ed animo guerresco (per l’aspetto orientale e maschile della Luna), come le Amazzoni, che rifuggono l’unione con gli uomini, amano le armi e sin dall’infanzia mascolinizzano ogni tratto femminile: si tagliano il seno destro per le necessità del combattimento e lo denudano quando si schierano in battaglia per mostrare che non hanno natura femminea.

Hanno molta alterigia, cattiveria, disposizione al tradimento e laboriosità.

Opulenti, dediti al commercio e agli scambi, liberali e leali nei contratti.

 


 

4° quadrante: Sud-Ovest

AFRICA

 

esterno

 

ACQUA: occidentali

Regioni rette da un uomo e da una donna (per l’unione concorde di Venere e Marte), fratello e sorella nati da una medesima madre, e l’uomo governa gli uomini, la donna le donne, sempre perdurando tale successione dei comandi. Gli uomini sono assai ardenti e proclivi all’unione con le donne, sicché avviene che i loro matrimoni si celebrano dopo rapimento e sovente i re sono i primi ad unirsi alle promesse spose; presso alcuni di loro, le donne sono comuni a tutti. Amano l’eleganza ricercata e si cingono di ornamenti femminili (per Venere); tuttavia sono virili d’animo, non ignorano la malvagità, sono esperti delle arti magiche, falsari, ingannevoli, incuranti del pericolo (per Marte).

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Numidia = Algeria nord-orientale, Tunisia

Cartagine = nord-est della penisola tunisina (area della città di Tunisi)

Africa = Libia nord-occidentale, Tunisia lungo la costa

Metagonite = costa del Marocco ad est di Gibilterra

Mauritania = Marocco, costa occidentale dell’Algeria (non identica alla moderna Mauritania)

Getulia = Algeria orientale, Libia occidentale (entroterra, a sud della Tunisia)

Fasania = Fezzan, Libia sud-occidentale (nel Sahara centrale a sud della Tripolitania)

Nasamonite = Golfo della Sirte, area della città di Aghelia, Libia nord-orientale

Garamantica = Deserto Libico centrale

Propensi alle associazioni, al commercio e vivono in grande prosperità.

Selvatici e assai battaglieri, carnivori, molto temerari e tanto sprezzanti della vita da non risparmiarsi neppure tra loro.

Liberali, di semplici costumi, operosi, probi ed in generale aperti, schietti, non sottomessi; venerano Giove come Ammone.

interno

 

ARIA: occidentali

Pii, timorati degli dei, aderiscono a ciò che è divino, sono dediti alle lamentazioni funebri e seppelliscono i loro morti occultandoli alla vista (per l’aspetto occidentale dei pianeti); sono molteplici le leggi e le consuetudini e i culti che praticano a differenti dei. Quando sono sottoposti appaiono umili, vili, pusillanimi e assai tolleranti; quando hanno il potere sono risoluti e mostrano un’attitudine nobile. Gli uomini hanno molte donne, le donne molti mariti e sono lascivi e si uniscono anche con le proprie sorelle. Gli uomini hanno il seme fecondo, le donne concepiscono facilmente, così come fertile è la loro terra. Molti uomini sono malsani ed hanno l’animo effeminato; alcuni arrivano anche a disprezzare i propri organi genitali (per l’aspetto dei malefici con Venere occidentale).

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Cirenaica = costa nord-orientale della Libia

Marmarica = Libia meridionale, confine con l’Egitto a sud di Tobruk

Basso Egitto = Egitto settentrionale, delta del Nilo (che oggi rientra interamente nel moderno Egitto)

Tebaide = Luxor, Egitto (zona di Karnak e Valle dei Re)

Oasi = Deserto Libico orientale (“a sette giorni da Tebe”)

Trogloditica = costa africana meridionale del Mar Rosso: Eritrea, Gibuti

Arabia = Arabia Deserta (interno della penisola arabica)

Azania = costa orientale dell’Africa, particolarmente: Tanzania, Dar Es Salaam, area dello Zanzibar

Media Etiopia = Sudan, Etiopia

Riflessivi, perspicaci e abili in ogni cosa, massimamente nella ricerca della scienza e nella religione; sono maghi, adempiono ai segreti misteri e sono, in generale, valenti in astronomia.

Di natura assai appassionata e mobile e vivono nell’abbondanza.

Si cibano di carne e di pesce, sono nomadi e conducono vita selvatica e ferina.

 


[1] G. Bezza, Commento al primo libro della Tetrabiblos di Claudio Tolemeo, Nuovi Orizzonti, Milano 1990, p. 323.

[2] Come Tolemeo spiega in Tetrabiblos lib. I, cap. 7,  gli astri appartenenti all'hairesis diurna sono: il Sole, Saturno, Giove. All'hairesis notturna appartengono: la Luna, Marte, Venere. Per quanto riguarda Mercurio, è considerato diurno quando è mattutino e notturno quando è vespertino. Rientrano quindi nell'hairesis notturna tutti gli astri femminili con l'aggiunta di Marte, pianeta maschile. Nell'hairesis diurna rientrano i restanti astri maschili. Per un approfondimento sul concetto di hairesis cfr. G. Bezza, Commento al primo libro della Tetrabiblos di Claudio Tolemeo, op. cit., pp. 94-105 e G. Bezza, Lo sviluppo di un termine astrologico: dal greco hairesis all'arabo hayyz, in Phos, pubblicazione semestrale riservata ai soci di Cielo e Terra, Milano, N.14 (Giugno 2007), pp.1-4 e N.15 (Dicembre 2007), pp.1-13.

[3] Secondo alcuni commentatori tolemaici, la scelta degli astri privi di domicilio (la Luna nel secondo Triangolo e Venere nel quarto) si giustificherebbe considerando la dignità dell'esaltazione, trattata da Tolemeo nel capitolo successivo (Tetrabiblos, I, 19): la Luna è infatti esaltata in Toro e Venere in Pesci. Non è questa l'opinione di Placido Titi, condivisa da Giuseppe Bezza, che insiste invece sull'importanza fondamentale del criterio dell'hairesis. E' proprio l'incomprensione di tale criterio che ha dato luogo, nei secoli, a tutta una serie di proposte alternative sulla dottrina dei governatori delle Triplicità, generando una notevole confusione. Ricordiamo in particolare la proposta di Jean-Baptiste Morin de Villefranche che, nel libro quindicesimo della sua Astrologia Gallica (Parigi, 1661), riformula in questo modo lo schema dei governatori, aggiungendo anche un terzo governatore "partecipante", sul modello degli astrologi arabi:

 

 

governatore

diurno

governatore

notturno

partecipante

Triangolo di Fuoco

Sole

Marte

Giove

Triangolo di Terra

Mercurio

Saturno

Venere

Triangolo d'Aria

Saturno

Venere

Mercurio

Triangolo d'Acqua

Giove

Luna

Marte

[4] T. Campanella, Astrologicorum Libri VII, Francoforte 1630, pp. 59-60.

[5] Questo schema simmetrico rende ragione anche di un punto apparentemente poco giustificato del ragionamento tolemaico: nel determinare l'orientamento del terzo Triangolo Tolemeo sceglie Giove come secondo signore del quadrante, benché privo di domicilio, e non Venere che ha invece il suo domicilio in Bilancia. Se avesse operato quest'ultima scelta il terzo Triangolo avrebbe avuto lo stesso orientamento del secondo, ovvero il quadrante di Sud-Est. Ma è fuor di dubbio che il quadrante di Sud-Est spetti ad un Triangolo femminile e notturno, qual è appunto il secondo, sia perchè è un quadrante meridionale sia perchè opposto al Nord-Ovest, dove domina un Triangolo maschile e diurno (il primo). Il rispetto della simmetria vuole che il terzo Triangolo, maschile e diurno, corrisponda ad un quadrante settentrionale e si opponga al quarto Triangolo, femminile e notturno (Sud-Ovest): la sua collocazione sarà necessariamente il Nord-Est. La scelta di Giove come secondo signore è quindi del tutto coerente.

[6] Claudio Tolemeo, Tetrabiblos, traduzione inedita di G. Bezza, lib. II, cap. 3.

[7] La figura è tratta da T. Campanella, op. cit., p. 59. Si noti come, anche geometricamente, l'immagine intenda evidenziare la sovrapposizione dei Triangoli tolemaici ai quadranti geografici sfruttando la divisione delle quattro figure quadrangolari in due triangoli isosceli di diversa ampiezza.

[8] Cfr. La Geografia di Claudio Tolomeo Alessandrino, nuovamente tradotta di Greco in Italiano da Ieronimo Ruscelli, Venezia 1564, oppure: Geografia cioè descrittione universale della Terra di Claudio Tolomeo, trad. e commento di A. Magini, Venezia 1598. Per una rappresentazione quattrocentesca a stampa dello stesso planisfero vedi l'incisione di J. Schnitzer (1482).

[9] I pianeti superiori (Saturno, Giove, Marte) si trovano infatti nella condizione migliore del loro epiciclo quando sono orientali al Sole (mattutini); il contrario vale per i pianeti inferiori (Venere, Mercurio). Cfr. Tetrabiblos, I, 8, e G. Bezza, Commento al primo libro della Tetrabiblos di Claudio Tolemeo, op. cit., pp. 106-173.

[10] Abbiamo riportato il testo di Tolemeo seguendo principalmente la traduzione inedita della Tetrabiblos di G. Bezza; in alcuni passi l'abbiamo confrontata con la traduzione di Simonetta Feraboli (C. Tolomeo, Le previsioni astrologiche - Tetrabiblos, a cura di S. Feraboli, Fondazione Valla / Mondadori, Milano 1985).

[11] Per questa corrispondenza ci siamo basati essenzialmente sul lavoro di Diana K. Rosemberg, consultabile al seguente link: http://ye-stars.com/ptolgeog.htm.